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GINOCCHIO: LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE

 Il Legamento Crociato Anteriore è un elemento fondamentale di stabilità del ginocchio. E’ costituito da 2-3 fasci che decorrono tra femore e tibia, all’interno del ginocchio. Ha essenzialmente una funzione di controllo della traslazione anteriore della tibia rispetto al femore e funge da asse meccanico centrale durante le rotazioni del ginocchio. Nel caso di traumatismi complessi che colpiscono il ginocchio con forze vettoriali multidirezionali (valgo -rotazione esterna ,varo -rotazione interna ), il legamento crociato anteriore può risultare danneggiato con interessamento parziale o totale delle sue fibre. L'artroscopia chirurgica permette quindi una visione accurata e diretta della struttura legamentosa e una valutazione funzionale della biomeccanica "in vivo".

In caso di lesione sub-totale o massiva del L.C.A. si procede, sempre artroscopicamente, alla riparazione dello stesso con un neo legamento prelevato a seconda dei casi dal tendine rotuleo o dal semitendinoso e gracile (opportunamente raddoppiati o quadruplicati per aumentarne la resistenza alla trazione. Il risultato clinico di una ricostruzione del Legamento Crociato Anteriore dipende da un insieme di fattori: biologici (tipo di tendine utilizzato: t. rotuleo, t. ischio-crurali, t. quadricipitale, t. allograft, trapianto da donatore, crio-conservato dalla banca dei tessuti, t. sintetici) ; meccanici (tecnica chirurgica utilizzata, sollecitazioni durante la fase di attecchimento); individuali (costituzionali, psicologici).

La riabilitazione nella prima fase (0-4 settimane) contempla la tutela dell'impianto (non ancora biologicamente stabilizzato) autonomizzazione funzionale del paziente.Bisogna lavorare con contrazioni isometriche del quadricipite a 60 e 90°,controllo attivo-assistito ed attivo dell’arto operato negli spostamenti ed in ortostatismo e mobilizzazione attiva di piede/caviglia. Si possono raggiungere gradualmentei 90° di flessione ATTIVA ovvio prima e con meno dolore (allograft) dopo la 3 settimana per i trapianti con ischiocrurali.Da non trascurare trattamento cicatrice,mobilizzazione della rotula e massaggio sottocutaneo.Da evitare esercizi in CCA , contrazioni EMS del quadricipite,iperestensione (controllare l’estensione completa solo nella rieducazione al passo).

 

Dopo il primo mese la fissazione biologica del LCA è ancora incompleta pertanto si dovrà lavorare con attenzione evitando carichi monopodalici. Esercizi per il quadricipite solo in CCC  fino al mese successivo, quindi anche CCA tra 45 e 90 °. Per gli ischio crurali si lavorerà In CCA/CCC dopo poco se ci troviamo di fronte a contrattura ci aiuteremo con terapia manuale e strumentale antalgica, kinesio taping, stretching assistito PNF.Il ROM dovrà essere non inferiore ai 100°,nella massoterapia si farà un lavoro specifico (T.rotuleo + T. quadricipite, zampa d’oca) e uno più  generale (T.F. lato/ quadricipite flessori, legamenti alati rotulei). Si lavorerà sulla rieducazione propriocettiva in scarico , poi in carico progressivo bipodale, con difficoltà crescenti, statica e dinamica e sulla CORE STABILITY con esercizi in statica, palla Bobat, piani inclinati e allenamenti in sospensione (l'articolazione centrale che si deve adattare alle influenze ascendenti cioè ai problemi relativi all'appoggio).Si procede con rinforzo muscolare e riatletizzazione con pressa e cyclette. Dopo i primi 4 mesi mireremo al completamento del ripristino muscolare,al recupero articolare fino a 120° e della propriocettivita’ al ricondizionamento organico.

In questa terza fase possono comparire complicanze locali più 'osteopatiche' quali :testa del perone ipomobile ed in lesione di posteriorità ed iliaco omolaterale in anteriorità e posteriorità relativa del controlaterale.

 

I nostri obiettivi saranno: trattamento delle problematiche “residue” (stabilità, dolore, fatica); completamento della preparazione muscolare, terapie fisiche antalgiche, riallenamento alla resistenza; esercizi “sul campo” come cambi di direzione, ritmo, intensità, corsa, balzi, h2o, sabbia; test specifici del recupero atletico (Isocinetica, “one leg hop”, lattato); esercizi funzionali mirati verso il recupero con attrezzo sport- specifico, lavoro sul campo.

 

Al 5°/6° mese Ha inizio la corsa rettilinea lenta e sulle punte, compaiono spesso sintomi dolorosi legati alla difficoltà di un buon appoggio del piede spesso in supinazione.Ai test la testa peroneale è posteriore, la tibia in anteriorità con relativa trazione miofasciale del tendine rotuleo peraltro già indebolito in qualità di zona donatrice di prelievo. Queste condizioni di alterata biomeccanica possono determinare l'insorgenza di una noxa patogena locale (tendinite). In questa valutazione globale non bisogna tralasciare l'aspetto dello stress intraoperatorie a cui viene sottoposto il ginocchio.Quando si saranno superati anche questi probabili ultimi ostacoli si può ricominciare un’attività sportiva agonistica.Questo solo se: si ha una valutazione clinica positiva del chirurgo;il test isocinetico: forza 100% rispetto all’ arto sano; si hanno valori metabolici di soglia aerobica ed anaerobica nel range di riferimento ; si sono completate con successo tutte le fasi della riabilitazione sul campo sportivo.